27. Museo di Storia Naturale
Lungadige Porta Vittoria 9
Museo di Storia Naturale. Palazzo Pompei è un palazzo importante, affacciato da almeno 500 anni sulle sponde dell’Adige con il suo piano terra a bugnato, oggi ricoperto da una patina grigiastra che lo incupisce. Ma il grande architetto Michele Sanmicheli l’aveva costruito con una bella pietra color avorio, la stessa da lui utilizzata a Porta Nuova, il monumentale accesso sud della città recentemente e magnificamente restaurato.
E’ sede del Museo di Storia Naturale ed è il ‘cenerentole’ tra i musei cittadini nonostante sia stato il primo a essere aperto nel 1854. Tutti i bambini veronesi di elementari e medie l’hanno visitato almeno una volta, districandosi tra fossili e erbari, tra rocce e animali.
Nascosto dalle spesse tende che proteggono dalla luce le preziose collezioni naturalistiche, si intravede un vero e proprio ‘giardino segreto’. In realtà più che segreto è dimenticato … ma è visitabile. La porta vetrata conduce a un rettangolo a cielo aperto, chiuso su tre lati dalle logge del museo e sul quarto da un alto muro.
Nella vasca, delimitata da un’edera a foglia scura e rigogliosa, zampilla una fontanella da un masso muschioso. Vi nuotano pesci rossi e perfino tartarughe!
Il grande fico al centro è un anomalo esemplare di fico potato ad arte; ben diversamente dalle piante spontanee e disordinate che si incontrano ovunque nel nostro territorio, qui i rami hanno assunto forzatamente un andamento allargato, prima orizzontale e poi assurgente. Purtroppo le vecchie palme sono morte come molte altre in città. Sono state sostituite da palmette, lontane, lontanissime parenti delle incredibili palme fossili risalenti a 50 milioni di anni fa, oggi esposte nella adiacente sala dedicata ai fossili di Bolca.