25. Palazzo Scaltrielli
Via XX settembre 35
Palazzo Scaltrielli. Valentina e Mattia aprono volentieri le porte del grande giardino del bel palazzo dove abitano, un edificio gotico con due portali quattrocenteschi sulla facciata e un’elegante bifora centrale al primo piano. Anticamente appartenne ai Maffei, le cui insegne araldiche si vedono nei davanzali delle finestre del cortile, e più di recente ai Gozzi, ricordati in una lapide per aver donato al museo civico della città un affresco di Stefano da Zevio che si trovava sulla facciata.
Dal portone si intravvede l’importante cancello verso il giardino, sostenuto da pilastri sopra i quali due originali domestiche figure di pietra tengono in mano fiori e grappoli d’uva, non lasciando dubbi sulla destinazione del luogo.
Oggi diciamo giardino ma in realtà era ed è un vero e proprio ‘brolo’, e come tale appariva già nel Catasto napoleonico indicato con i tipici alberetti. Lungo le vie di tutta questa parte di Veronetta sussistono alle spalle delle case grandi e piccoli broli, di cui spesso rimangono, longevi e resistenti alle potature, solo i gelsi.
Qui nel grande cortile si faceva, in tempi non sospetti, un mercatino ‘a chilometro O’ per la vendita delle verdure coltivate, mentre negli anni ’50-’60 i nonni degli attuali proprietari avevano affittato parte del giardino al fioraio che aveva il negozio poco lontano sulla stessa via, per coltivarvi fiori da taglio con l’acqua dei pozzi e utilizzando anche le due belle serre che è ancora possibile vedere.
Solo più recentemente molti broli sono diventati luoghi di piacere, e oggi soprattutto preziosi spazi di silenzio e tranquillità all’interno della città trafficata.
Attualmente in questo giardino vi sono alberi da frutta, cespugli da fiore e rose, di cui si prendono cura Valentina e Mattia e le loro figlie.