22. Palazzo Erbisti
Scala XVI ottobre 18
Palazzo Erbisti. Un importante palazzo racconta la storia della famiglia Erbisti che si affermò in città grazie alla lavorazione e al commercio della lana. Visto dall’alto si rivela come uno dei più imponenti e complessi edifici di questa zona. È delimitato ai lati dal vicoletto cieco San Nazaro (ora scala XVI ottobre) e da vicolo cieco Fiumicello, mentre il raccordo con la collina – che scende a strapiombo con una parete di roccia – è costituito da una stretta area verde. All’interno del palazzo si susseguono due cortili, uno all’ingresso e l’altro più ampio ai piedi di quella che era la residenza principale, attraversata da una larga scala centrale che porta al giardino. A questo si può accedere anche da un ingresso secondario su un pianerottolo della ripida scala XVI ottobre che sale al parco pubblico di Alto San Nazaro. A sinistra della scala si può notare il tetto di quella che fu dal 1917 la sede della tipografia Mondadori. Il giardino ha un aspetto domestico, con piante nate spontaneamente, come i grandi bagolari che crescono veloci in quest’ambiente poco calpestato e di nuda pietra, di cui sono amanti. Molti cespugli da fiore sono stati piantati nel tempo da vari abitanti, e un grande nespolo giapponese protegge la discrezione di questo giardino che è difficile notare perfino dal sovrastante parco. Le grottine danno un tocco di mistero: molto grandi e articolate, sono servite da abitazione e rifugio durante la guerra.
Dal giardino si può accedere alle sedi di Legambiente e della Cooperativa sociale La Trottola, oppure si può salire nell’elegante ‘sottotetto’ che ospita il Centro di formazione artigianale Faber Academy di Fondazione Fevoss Santa Toscana dove si insegna l’arte del cucire, oltre all’Atelier Alba sposa che mette a disposizione abiti nuziali second-hand, per creare opportunità di lavoro per persone svantaggiate e promuovere la pratica del riuso.