18. Casa San Giuseppe
Via Caroto 5
Casa San Giuseppe. Si dibatte se questo sia un vero giardino. E lo è! Uno dei più completi. Percorribile da tutti in tutta la sua lunghezza – un giardino ‘passante’ lo si potrebbe chiamare – con l’ornamentale viale d’ingresso sempre aperto, il tunnel di tigli e bagolari, e i bei vasi d’aspidistre perfettamente a loro agio all’ombra dell’estate o riparate d’inverno dall’intreccio dei rami nudi che lasciano filtrare il sole.
Qui viene voglia di reintrodurre nel proprio giardino le utilissime aspidistre, mai ammalate, sempre presenti nei giardini delle nonne o nella penombra delle chiese, ora tornate di moda in molti negozi.
E’ il giardino dell’ex Villa Dolci venduta – ma in realtà praticamente donata, con tutta l’ampia tenuta e i suoi 650 ulivi – dai proprietari a don Calabria.
La casa, molto grande, ora accoglie più di 20 persone di varie nazionalità. Di fronte alla facciata principale, una bella fontana e un pergolato con un meraviglioso glicine.
Vi sono poi zone di laboratorio e intaglio del legno, tavoloni per la cura degli ortaggi, e ovunque animali che razzolano in piena libertà, senza interferire con la vita degli umani. Una grande statua della Madonna, un Cristo di legno, e piante nei vasi o a terra, bergenie, neomariche, iris. Piante all’apparenza povere, ma in realtà uno ‘zoccolo duro’ per ogni giardino a bassa manutenzione, bello anche d’inverno.
E poi le grandi serre in tunnel sotto i quali vegetano fiori e piante di tutti i tipi, molte spontanee, e molte esotiche, Maracuja, Papaia, raccolte e curate da don Emilio. E infine il vialetto d’uscita, un alto ciuffo di banani e alberi di ciliegio, e intorno l’uliveto; e ancora animali liberi, galli e galline, conigli e un praticello della ‘ricercata’ Lippia repens, specie strisciante poco conosciuta ma dall’incredibile portamento e vivacità di propagazione.