17. Giardino della grotta
Via San Zeno in Monte 23
Giardino della grotta. Se una notte d’inverno (ma anche d’estate!) un viaggiatore, in arrivo alla stazione di Porta Nuova, guarda verso Verona, subito gli salta all’occhio una luminosissima croce in cima a una collina. Quella croce è ben lontana dalla stazione ferroviaria e sta in questo piccolo giardino, anzi lo sovrasta con i suoi 19 metri sopra la parete di tufo gialla che lo delimita. La croce disegnata dall’ingegnere Francesco Banterle fu realizzata dalle officine Galtarossa e inaugurata nel 1934.
Conosciuto come ‘il Don Calabria’, l’intero complesso è formato dalla chiesa di San Zeno in Monte, antichissima ma in gran parte ricostruita nel dopoguerra, da una grande terrazza molto frequentata a picco sulla Scala Santa, e da edifici che ospitavano studenti e ora ospitano pellegrini e sacerdoti. Il nome si riferisce al Giovanni Calabria che agli inizi del Novecento fondò l’Opera Don Calabria per occuparsi dei bisognosi e che oggi è diventata una realtà importante non solo a Verona ma nel mondo intero. Rigogliose piante di capperi e edera proteggono la grotta della Madonna, voluta da don Calabria al ritorno da un pellegrinaggio a Lourdes nel 1912. Qui al Don Calabria è talmente venerata che tutt’attorno è stato creato il piccolo giardino che si affaccia sul quartiere di San Giovanni in Valle e sulla città intera con un panorama spettacolare. Sul lato della grotta la piccola pozza d’acqua abitata da pesci rossi e qualche sparuta pianta acquatica era l’immagine simbolo di Giardini Aperti a Veronetta 2023, scelta appositamente per sensibilizzare sul tema dell’acqua, un problema indifferibile.
I bossi odorosi e le agavi con punte belle aguzze, qualche cipresso, una palma, alcuni olivi ma soprattutto rose e viole compongono questa oasi di pacificazione.
La serra novecentesca contiene esperimenti di semi e talee e la cura del giardino è oggi affidata a don Giacomo aiutato da qualche volontario.