11. Parco Visconteo
Via Castel San Pietro o arrivo funicolare
Parco Visconteo. Pare certo che i tassi che di notte fanno scorribande nei giardini del colle di San Pietro abbiano le loro tane tra i ruderi del Castello di Re Teodorico. “Sul Castello di Verona batte il sole a mezzogiorno … mormorando per l’aprico verde il grande Adige va, ed il Teodorico … “. Sì, proprio quello di cui re parlava Carducci. Sui nomi che designano architetture militari che da secoli le dominano sulla sommità di questo colle a picco sulla città – uno dei luoghi più panoramici e più amati di Verona – c’è un po’ di confusione. Castel San Pietro non è un castello ma una caserma austriaca relativamente recente; Castel San Felice è il punto fortificato più alto di tutta la cinta delle Mura; e del leggendario Castello di Re Teodorico – che probabilmente si trovava spostato a mezza costa – non esiste più nulla, ma spesso lo si scambia per il grande Castello Visconteo, fatto edificare da Gian Galeazzo Visconti alla fine del 1300, in gran parte distrutto nel 1801 dai soldati napoleonici, ma di cui rimangono ancora imponenti e ben visibili lunghi tratti della cortina muraria. Questi muri prestigiosi e la grande area verde creatasi al loro interno, di nuovo frequentata dopo un paio di decenni di abbandono,sono incredibilmente più conosciuti dalle guide internazionali che dagli abitanti della città.
Nel frattempo la vegetazione spontanea si è riprodotta creando ampie zone di piacevole ombra, soprattutto nell’area centrale, dove ci sono panchine improvvisate e una fontanella, di quelle ormai quasi introvabili, dove si può tranquillamente far bere i bambini e anche i cani, mentre sopra le rovine dell’alto mastio centrale (sotto il quale abitano i tassi!) appaiono macchie di bulbi primaverili in fiore neanche si fosse a Villandry. Molti muri e parapetti purtroppo privi di manutenzione, sgretolati e in parte crollati, impongono prudenza da parte dei visitatori.